mercoledì 22 dicembre 2010

Bankroll management



Annie Duke


Greg Raymer

"La gestione delle proprie finanze è a volte molto più importante del talento". Annie Duke, giocatrice professionista di poker, sintetizza in poche parole un concetto fondamentale che ogni giocatore, dilettante o professionista, dovrebbe avere ben chiaro. Il termine bankroll management vuol dire esattamente questo, gestione delle finanze. Ognuno destina infatti una parte del proprio denaro esclusivamente per giocare a poker o a qualsiasi altro gioco. Qualunque sia l'importo bisogna tenere in considerazione il fatto che c'è il rischio di poter perdere tutto, anche in una sola mano. Ebbene questo rischio deve essere calcolato prima di entrare in gioco e, qualora si verifichi, non deve assolutamente inficiare il nostro portafoglio. Il denaro destinato al gioco deve essere chiaramente separato da quello utile al sostentamento e alla gestione delle attività quotidiane. Questa è una regola aurea della teoria della contabilità mentale, mutuata dal settore della finanza e applicabile in svariati campi fra i quali annoveriamo anche il gioco. Il portafoglio di prima necessità (safety-first account) o comunque destinato a soddisfare le esigenze fondamentali, deve essere nettamente separato dal portafoglio "aspirazionale" finalizzato al raggiungimento di obiettivi speculativi, meno prioritari o semplicemente diversi. Un esempio illuminante ce lo fornisce la storia di Greg "Fossilman" Raymer, campione del mondo di poker nel 2004 al Main Event delle Wsop, il quale racconta il modo in cui è riuscito a separare il proprio portafoglio aspirazionale da quello di prima necessità nel momento in cui ha registrato i primi succesi al tavolo verde:
"Iniziai a vincere regolarmente. All'epoca ero già sposato e mia moglie cominciò a preoccuparsi sempre più del tempo che dedicavo a questa attività. Aveva sentito storie pazzesche su giocatori che avevano trascinato nel baratro della bancarotta le proprie famiglie. Alla fine giungemmo a un compromesso: concordammo che avrei potuto attingere a 1000 dollari per giocare a poker, a condizione che non avessi toccato i nostri risparmi e che se avessi perso tutto, avrei smesso di giocare. Fortunantamente non sono mai arrivato a tanto."
Questa storia esemplare ci fa capire esattamente l'importanza del denaro nella vita quotidiana. é importante riconoscere che come il gioco è un'attività separata ed estranea rispetto alle occupazioni quotidiane, allo stesso modo il denaro che destiniamo a questa attività deve essere completamente distaccato da quello necessario alla sopravvivenza. Qualora non esistessero le condizioni ideali per attuare questa separazione, si dovrebbe rinunciare al gioco. Nella storia sopra citata, Raymer destina al gioco 1000 dollari, ma non tutti disponiamo di una cifra del genere. Con una buona approssimazione diciamo che se decidiamo di depositare sul  nostro conto 100 euro, dovremmo partecipare a tornei con una quota che oscilli fra i 0,50 e i 3 euro, poichè la regola generale, sottolineata anche dal campione italiano Max Pescatori nel suo libro "Giocare e vincere al poker online", dice di non oltrepassare la soglia delle 30 big bets. In pratica dobbiamo giocare al livello in cui riusciamo a divertirci e a competere tenendo ben presente il fatto che tale livello non può assolutamente influenzare il nostro gioco qualora dovessimo perdere tutto in un solo colpo. Per concludere è buona norma cercare di rispettare sempre questa regola facendo piccoli passi alla volta. Come dicono i grandi campioni, bisogna imparare a vincere per gradi. Molti di loro infatti hanno occupato per lungo tempo i tavoli dei microlimiti prima di sedersi ai limiti più alti a contendere i piatti ai migliori giocatori del mondo. 

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