mercoledì 6 ottobre 2010

Finanza, poker, risparmio: chi rischia...



"Solo perchè te la sei cavata, non significa che non hai assunto dei rischi !". In questa frase si potrebbero riassumere tutte le idee su concetti complessi quali il rischio, l'investimento, il risparmio, il saper decidere e la corretta valutazione dei risultati ottenuti. In ogni momento della nostra vita ci troviamo di fronte all'opportunità di dover prendere o meno delle decisioni in un certo arco temporale e spesso non siamo in grado di valutare perfettamente le situazioni nel loro complesso. Questo è dovuto al fatto che  le nostre informazioni sono limitate e spesso al ragionamento puramente razionale basato sul calcolo matematico dei costi/benefici abbiniamo decisioni dettate dalle nostre distorsioni e dalle preferenze senza tener minimamente conto del rischio a cui possiamo andare incontro. Tutto ciò accade in svariati campi, nella quotidianità spicciola, nella gestione del nostro risparmio, nella scelta di una adeguata strategia di investimento e persino nel gioco. Il poker per esempio ha molti aspetti in comune con la capacità di saper gestire il proprio portafoglio, valutare correttamente il rischio, saper prendere le giuste decisioni a prescindere dal risultato che otteniamo. Facciamo alcuni  esempi concreti che giustifichino l'assunto iniziale. Il primo è  tratto dalla vita quotidiana. Un'automobilista ubriaco deve tornare a casa e ha due opportunità, prendere tranquillamente un taxi oppure guidare la propria macchina assumendosi il rischio di mettere a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri. Evidentemente la prima soluzione è quella ideale. Egli decide di prende un taxi e tuttavia resta coinvolto in un incidente. A questo punto l'automobilista ubriaco rimpiange il fatto di aver preso il taxi ma non biasima sè stesso poichè ha preso la giusta decisione ma in questo caso il risultato ( tornare a casa senza fare incidenti) è stato differente da quello che si attendeva. Passiamo al secondo esempio tratto dalla gestione del patrimonio finanziario. Un risparmiatore ha una somma di denaro da mettere da parte,  l'idea di proteggere il suo patrimonio, un profilo di rischio basso e un orizzonte temporale limitato al breve periodo. Il suo consulente avendo ascoltato le sue esigenze gli suggerisce di depositare i propri soldi su un conto deposito, oppure di investire tranquillamente in titoli del debito pubblico a breve termine come i buoni ordinari del tesoro  (bot) o in buoni fruttiferi del tesoro emessi dalle Poste. Il risparmiatore avendo appreso dai giornali che  investire in determinate azioni può essere più remunerativo decide di fare di testa propria e incredibilmente riesce a guadagnare una cifra tale da permettergli di farsi una vacanza oltreoceano. In questo caso l'assunzione di un rischio ingiustificato, l'investire in azioni, viene ricompensata. Tuttavia ciò non giustifica affato la scelta del nostro risparmiatore poichè egli avrebbe potuto tranquillamente perdere il capitale investito e ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Il terzo esempio è tratto dal gioco del poker. In una partita di texas hold'em ci sono 6 giocatori al tavolo, siamo alla prima mano quindi tutti hanno le stesse fiches. Il primo giocatore spilla le carte e ha coppia di assi. Prende la giusta decisione di rilanciare, il giocatore subito dopo di lui spilla un 2 e un 3 di colore differente. La mossa giusta sarebbe quella di passare la mano, invece egli decide di andare all in puntando tutto. Tutti gli altri passano poichè non hanno mani sufficienti per vedere  e compromettere subito la partita alla prima mano. Il primo giocatore che ha rilanciato con coppia di assi ovviamente chiama essendo in possesso della mano migliore. Tuttavia le cinque carte in comune capovolgono l'esito matematicamente abbastanza scontato del risultato. Il board recita infatti: 2 3 8 J K. Sarebbe meglio non commentare la reazione del giocatore in possesso della coppia di assi! Anche questo esempio come gli altri ci dimostra come spesso le decisioni sono influenzate dalle nostre distorsioni e dalla mancata consapevolezza o dalla scarsa capacità di saper valutare correttamente i rischi a cui si può andare incontro affidandosi all'istinto o alla fortuna. Come abbiamo appena visto con questi tre esempi, è abbastanza frequente constatare come le decisioni sbagliate portino spesso a risultati positivi e le decisioni giuste comportino risultati negativi. Nonostante ciò dovremmo imparare a non giudicare le situazioni  sulla base del risultato ottenuto, ma dobbiamo avere l'onestà intellettuale di riconoscere come le decisioni possono apparire giustificate a prescindere dal risultato. "Solo perchè ve la siete cavata, non significa che non avete assunto dei rischi!"

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