Alzi la mano chi dopo la disastrosa sconfitta in amichevole contro la Russia avrebbe pronosticato l'Italia finalista dell'Europeo. Probabilmente qualcuno fuori di testa o qualche nostalgico dell'ultima affermazione al Mondiale tedesco. Gli stessi bookmakers ci credevano ben poco tanto che quotavano la vittoria degli Azzurri a 15 dopo la batosta russa e addirittura a 17 prima del famigerato e tanto temuto "biscotto" ispanico-croato. Oggi invece si può scrivere la storia. Questa sera a Kiev l'Italia di Prandelli può conquistare l'agognato titolo Europeo assente dalla bacheca azzurra da ben 44 anni. Chissà se a qualcuno, soprattutto quelli oggi un po' avanti nell'età, non viene in mente il trionfo al Mondiale di Spagna 82' ottenuto, ironia della sorte, ben 44 anni dopo il trionfo del 1938? Corsi e ricorsi storici che ci si augura puntualmente si realizzino. Abbiamo di fronte però un avversario perfetto, conscio dei propri mezzi, desideroso di entrare di diritto nella leggenda. La Spagna di Vicente Del Bosque punta al "triplete". Dopo l'Europeo austro-svizzero del 2008 e il Mondiale sudafricano del 2010 questa nazionale vuole e può entrare nella storia del calcio. Mai nel passato una nazionale è riuscita a imporsi consecutivamente nelle tre competizioni. Solo una squadra magica, in perfetta armonia può puntare a questo obiettivo. Un team composto da una generazione di talenti perlopiù cresciuti nella "cantera" blaugrana e madridista. Casillas, Xavi, Iniesta, Fabregas, Torres, sono giocatori di livello assoluto, abituati alle partite importanti e alle grandi competizioni. Assemblati nel concetto di calcio spagnolo formano un mix fenomenale. Possesso di palla estenuante, tocchi ravvicinati, gioco sempre a terra, aseenza di un vero terminale offensivo sono le caratteristiche peculiari e il marchio di fabbrica della Spagna di questi anni. L'Italia di Prandelli dal canto suo si sta avvicinando a questo modello. Idee, organizzazione tattica, pressing, possesso palla sono le coordinate imposte dal ct per la costruzione di un progetto valido e duraturo. Se fino a un mese fa regnava il più totale scetticismo dopo la non esaltante performance della nostra squadra in amichevole, oggi si è arrivati alla maturazione. Una nazionale in costante crescita ha mostrato la capacità di proporre una sua idea di gioco non più legata al classico "difesa e contropiede" ma ben più propositiva e svincolata dalla logica del risultato nudo e crudo. La vittoria infatti si ottiene con la forza delle idee, lo spirito di sacrificio, il cuore e soprattutto la capacità di sapersi proporre. Sono questi gli ingredienti del nuovo corso dato alla nazionale da Cesare Prandelli e i risultati fino ad ora gli stanno dando ragione. Sono queste le motivazioni per cui possiamo augurarci di battere gli spagnoli. Sul piano del gioco non siamo inferiori a nessuno e in più abbiamo gli attaccanti dalla nostra parte. Se Mario Balotelli gioca come sa fare allora il trionfo azzurro può essere una certezza.
Non ci resta altro che gridare Forza Azzurri! Regalateci il sogno Europeo!
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