
Danzica (Polonia): 22 giugno 2012, ore 20:45 incontro di calcio
Germania-Grecia. I nostri nipoti fra qualche anno sfogliando l'almanacco del calcio magari ci chiederanno incuriositi che tipo di partita fu giocata. Oggi a fare da contorno a un banale evento sportivo è la situazione politica internazionale, la paura del crollo dell'economia, le tensioni geografiche. La partita di calcio rischia di diventare solo lo sfondo di un qualcosa che trascende la pura rivalità sportiva. Ci auguriamo che queste cose rimangano in secondo piano e si parli solo di spettacolo calcistico. Al momento un solo termine sembra accomunare le due entità nazionali: differenza. Differenza nella realtà politica e sociale. Da una parte la solida Germania, punto di forza dell'egemonia politica tedesca in Europa rivendicata dalla cancelliera Angela Merkel, dall'altra l'orgoglio greco, un paese ferito, scosso, distrutto dalla crisi poltica ed economica tradotta nella dittatura dello
spread. Una nazione che ha rischiato, tuttora rischia e vuole scongiurare il pericolo
default. Le recenti elezioni politiche greche sono state seguite con trepidazione da tutti il leader europei, con l'obiettivo di poter dare il giusto indirizzo a una politica greca interna stanca dei diktat dell'Europa e desiderosa di risollevarsi dalla crisi con una ricetta differente da quella "lacrime e sangue" imposta dall'Ue.
Antonis Samaras è il nuovo Presidente del Consiglio greco e, scherzo del destino, oggi scende in campo il suo omonimo, l'attaccante del Celtic che di nome però fa Georgios. Chissà che non sia proprio lui a infliggere il più grande dispiacere alla strafavorita Germania e risvegli il sopito orgoglio greco dai traumi extracalcistici facendo sognare a un intero paese l'epica impresa di Euro 2004? Gli dei del pallone questa sera ci daranno una risposta. Forse il buon Aristotele ha già scritto in qualche parte dell'Universo l'epilogo di questa storia!
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